8 marzo: L’UE contro la violenza sulle donne. Una sfida per tutti.

8 marzo: L’UE contro la violenza sulle donne. Una sfida per tutti.

“Prevenire la violenza contro le donne. Una sfida per tutti”. E’ con questo slogan che il Parlamento europeo ha lanciato una campagna in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna.

Fonte: Parlamento europeoFRA Agenzia europea dei diritti fondamentali

UE 8 marzo 2014

La violenza sulle donne rappresenta una violazione dei diritti umani e costituisce una discriminazione di genere. Essa nega la possibilità di partecipare pienamente alla vita economica, sociale, politica e culturale. Ecco perché il Parlamento europeo partecipa alle celebrazioni della Giornata internazionale della donna (8 marzo) organizzando degli eventi speciali sul tema della prevenzione della violenza sulla donna.

Innanzitutto lo scorso 5 marzo la Commissione per i diritti della donna e dell’uguaglianza di genere ha organizzato una riunione interparlamentare dedicata alla prevenzione della violenza sulle donne. L’obiettivo è stato quello di discutere con i rappresentanti dei parlamenti nazionali delle loro esperienze e delle legislazioni in vigore a livello mondiale a tutela delle donne vittime, affrontando anche nuove azioni che potrebbero essere avviate a livello europeo.

Durante la riunione interparlamentare, l’Agenzia europea dei diritti fondamentali FRA ha presentato i risultati di un approfondito studio sul tema realizzato a livello europeo, ricco di una quantità di dati mai raccolti in precedenza. Avviata da FRA nel 2010 la ricerca ha raccolto di molteplici dati su larga scala negli stati membri e in Croazia (entrata nell’UE nel luglio 2013) si è poi conclusa nel settembre del 2012. Sono stati presi a campione diversi tipi di gruppi che in diversa maniera hanno a che fare con il tema della violenza sulle donne (dalle vittime sino agli operatori di settore).

Sono state intervistate in totale 40.000 donne, tra i 18 e il 74 anni di età, per opera di Ipsos MORI in collaborazione con l’Istituto per la prevenzione e il controllo del crimine affiliato alle Nazioni Unite (HEUNI) e l’Istituto di ricerca sul crimine e la giustizia interregionale delle Nazioni Unite (UNICRI). Il report è stato pubblicato il 5 marzo scorso, a seguito della riunione presso il Parlamento europeo, sul sito di FRA.

Nella stessa giornata l’eurodeputato svedese della Sinistra Unita e presidente della Commissione per i diritti della donna e dell’uguaglianza di genere, Mikael Gustafsson, si è reso disponibile su Facebook a dibattere assieme al pubblico internazionale il tema della violenza sulle donne. Il Parlamento europeo ha inoltre organizzato per il 4 e 5 marzo un seminario dedicato ai giornalisti dal titolo “Donne e elezioni: cosa è cambiato?”, occasione di dibattito sulla situazione delle donne in politica e nelle prossime elezioni europee che si terranno il prossimo maggio.

Infine, a partire da domani 8 marzo, la televisione franco-tedesca ARTE renderà possibile la visione in streaming e gratuitamente del film «Die Fremde» (When we leave) di Feo Aladağ, per tre mesi. Primo lungometraggio che racconta la storia di Umay, una ragazza tedesca di venticinque anni che abbandona Istanbul dove viveva e si era sposata per ritornare a Berlino, la sua città natale, convinta di trovare un ambiente sereno dove far crescere il suo bambino. Ma il suo arrivo inaspettato provocherà una serie di conflitti nella sua famiglia. Questo film ha vinto l’edizione 2010 del Premio LUX del Parlamento europeo e sarà disponibile nelle 24 lingue dell’Unione europea. Il film verrà proiettato su grande schermo l’8 marzo presso il Parlamento europeo, come dichiarato da Doris Pack, in un’intervista in cui annuncia la collaborazione tra Parlamento e ARTE in occasione della Giornata internazionale della donna.

Il video realizzato dal Parlamento europeo in occasione dell’8 marzo, dal titolo “Preventing violence against women. A challenge for all”

ADISPO :: Berna, 8 marzo 2014 Violenza sulle donne e femminicidio sono l’espressione di impotenza maschile difronte alla difesa dei propri diritti umani delle donne. Purtroppo, oggi ancor più che in passato, troppi uomini prendono questa seconda strada, quella del fingere amore per poi esplodere di fronte all’indipendenza femminile e sempre di più sono coloro che si trovano a uccidere, a ferire, a picchiare e a umiliare le proprie mogli, figlie, fidanzate e amanti.

A noi donne del 2014 piace, in questo giorno, ricordare e celebrare tutte le donne: le donne forti e quelle fragili, le donne che hanno lottato e quelle che hanno subito, le donne che vincono e quelle che perdono. Quello che ci piace meno è che gli anni passino senza riuscire a non poter dire, finalmente, ci siamo arrivate. Arrivate dove? Arrivate all’effettiva parità. Quale parità? Parità dei ruoli, parità di trattamento, parità nelle opportunità, parità nella libera scelta, parità salariale”, per citare Amalia Mirante.

Investire sulle donne. A 16 anni dalla fondazione di ADISPO i nostri obiettivi restano quelli di sempre, cioè l’affermazione della donna in tutti gli ambiti della società, da pianificare in concertazione con gli uomini. Ci vuole una nuova e forte leadership femminile. Noi donne ADISPO siamo profondamente convinte – oggi come 15 anni fa – che non abbiamo solo il diritto di governare, ma abbiamo anche la responsabilità di doverlo fare, insieme agli uomini. Con obiettivi chiari. Perché un mondo che rinuncia alle energie della metà della popolazione è un mondo più povero. E noi vogliamo un mondo ricco culturalmente, socialmente ed economicamente. Lo vogliamo più libero, più giusto, più moderno: un mondo che porti tutte e tutti nel futuro. Tutti insieme, nessuno escluso.

Per il Comitato ADISPO

Dr. Angela M. Carlucci
Presidente ADISPO