Cosa c’è di nuovo oggi nella Cultura dell’Italiano in Svizzera ?

Cosa c’è di nuovo oggi nella Cultura dell’Italiano in Svizzera ?

Il 30 novembre 2012 a Zurigo, nella l’aula del Liceo artistico, Kunstgymnasium, di Zurigo al n° 30 del Parkring, il responsabile per la la Cultura del Canton Ticino Manuele  Bertoli ha convocato con il Ministro per la Cultura dei Grigioni Martin Jäger un’ampia rappresentanza  delle organizzazioni  che tradizionalmente sostengono la lingua e la cultura italiana in Svizzera. Tali rappresentanze si accingono a velocizzare,  grazie a questo nuovo Forum, l’assetto paritario dell’insegnamento, della diffusione  in favore di una rinnovata solida dignità  della lingua e della cultura italiana in Svizzera.

L’occasione era stata lanciata già nel luglio 2012 e centrata sulla fondazione di un Forum per rafforzare concretamente la presenza dell’Italiano in Svizzera non solo nel Canton Ticino e nei Grigioni ma anche e soprattutto al Nord delle Alpi.

Tenendo conto della presenza della massa silente di cittadini di lingua e cultura italiana al Nord delle Alpi sia nella Svizzera germanofona  che francofona, il trasformare la Svizzera prevalentemente bilingue in una nazione con personalità plurilingue, diventa davvero più che lecito e opportuno !

Tale presenza, al di fuori dei Grigioni e del Ticino non si presenta affatto uniforme, ma contiene una gamma variegata di cittadini, quali gli italiani residenti in Svizzera da decenni, da doppi cittadini, dai ticinesi, dai grigionesi italofoni residenti in altri cantoni, cittadini svizzeri  francofoni e germanofoni che parlano l’italiano, il contingente di numerose migliaia di cittadini italiani  attirati dalle università e dagli istituti di ricerca svizzeri e tutti coloro che per motivi professionali, sono obbligati a parlare l’italiano.

Si tratta per esempio degli addetti alle belle arti, all’archeologia, agli istituti delle antichità e del loro restauro, ai conservatori di musica ed numerosi altri  ambiti legati alla cultura ed alla tradizione italiana. L’italiano parlato è ancora, per lo meno in Svizzera d’Oltralpe, la lingua franca nel mondo imprese edili e della gastronomia.

Nel corso della discussione del tutto fluida e democratica diretta dal consigliere nazionale Ignazio Cassis con competenza e maestria, sono state azzardate cifre che in Svizzera potrebbero aggirarsi intorno al 1.000.000. di cittadini che parlano l’italiano!

Ma nel paesaggio italofono al Nord delle Alpi, in modo inversamente proporzionale, in Svizzera le cattedre di italianistica e l’insegnamento della 3° lingua nazionale quale l’italiano sono andati progressivamente scemando negli ultimi 10 anni.

E ancora si rifletta sull’evidenza che l’Italiano all’interno delle strutture del Governo Confederale viene usato solo nel 2% a fronte dell’78% del tedesco e del 20% del francese.

In altre parole non solo il francese ma anche e soprattutto l’italiano subisce attualmente un’emarginazione difficilmente frenabile  a fronte all’ aumento, seppur comprensibile, dello spazio concesso, in Svizzera,  alla lingua inglese.

Sulle basi di queste valutazioni, la manovra optata dal Consiglio di Stato del Canton Ticino è stato dato il via al cammino ufficiale del

«Forum per l’Italiano» per il quale voto unanime ha definito il nome ed suoi contenuti strategici ha anche concordato la sua struttura portante verso il traguardo fissato nell’anno 2020.

La strategia del Forum per l’Italiano
Il Forum per l’Italiano ha stabilito nel corso del dibattito 4 punti forti che saranno elaborati in quattro commissioni operative:

  1. Presenza dell’italiano e degli italofoni all’interno delle istituzioni e delle amministrazioni federali. Esempio: si richiedono traduzioni regolari di tutti i bandi in italiano, come appena approvato anche in sede dell’Unione Europea.
  2. Promozione  della conoscenza dell’italiano ed intensificazione del suo insegnamento e apprendimento in tutto il territorio elvetico.
  3. Valorizzazione intensificata del servizio radio-televisivo di lingua italiana favorendo tutte le reti come quella dei gemellaggi tra comuni della Svizzera italiana ed i comuni d’Oltralpe.
  4. In Svizzera l’italianità e quadrilinguismo quali veicoli di Cultura si identificano sia all’interno della Svizzera e dell’Europa con le grandi sfide della Globalizzazione.

La conclusione di Manuele Bertoli sottolinea la fiducia di realizzare in vista della scadenza del 2020, il suo grande progetto che è quello di far conoscere la lingua italiana e la cultura svizzero-italiana. Il percorso si affida ad una struttura fortemente innovativa formata sia dalle forze politiche della Confederazione dall’ «Intergruppo parlamentare italianità», al presidio dei consiglieri nazionali Ignazio Cassis, e Silva Semadeni, al presidente del Consiglio degli Stati Filippo Lombardi, ai rappresentanti delle Scuole e delle Università che alle rappresentanze dell’Associazioni italiane e italofone, dell’Ambasciata e dei Consolati italiani in Svizzera.

Un progetto storicamente innovativo perché si fa forte di tutte le competenze culturali svizzere ed italiane, civili e politiche  finalmente unite nell’identità culturale dell’italiano, la lingua di Dante, dalla Svizzera nel mondo.

Dr.med. Anna Rüdeberg Pompei
Vicepresidente ADISPO
Consigliere CGIE, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero
Presidente UNITRE Berna Bienne

5 Dicembre 2012