Evento socio-culturale con le donne serbe

Domenica, 11 settembre 2005, si è svolto presso la missione cattolica di Berna il pomeriggio di interscambio culturale organizzato dall’Associazione culturale donne serbe di Berna insieme all’ADISPO. Nell’arco del pomeriggio si sono susseguite rappresentazioni canore e danze ed in conclusione il folto pubblico è stato invitato ad un aperitivo con delizie culinarie serbe.

La manifestazione presso la missione cattolica di Berna è stata aperta dalla presidente dell?Associazione culturale donne serbe di Berna, Natasa Markovic, che ha salutato il numeroso pubblico e le autorità serbe ed italiane presenti in sala, ed ha ringraziato Padre Valerio Farronato della Missione cattolica. Il coro di Elviro Arametti ha accolto il pubblico con canzoni italiane. Grande applauso è andato al gruppo folcloristico dei bambini serbi, al musicista Bosco Driga, al coro italiano, ai gemelli Igor e Ivan con le loro fisarmoniche ed al maestro Umberto Castra.

L?ADISPO è stata rappresentata dalla vice-presidente Angela M. Carlucci e dalla segretaria Giovanna Peverelli. Angela Vescio del gruppo “Noi donne” di Berna ha parlato della voce della donna come mediatrice culturale. Il saluto conclusivo ed l’invito all’aperitivo è stato fatto da Jasna Andjelkovic, vice-presidente delle donne serbe, nonché da Dragana Tomovic, responsabile attività culturali donne serbe.

L’ADISPO desidera continuare scambi socio-culturali  come quello dell’11 settembre 2005. In un mondo pieno di violenza, di incomprensione per mancanza di vera comunicazione, dove il rispetto reciproco scade a vantaggio dell’abuso in tutti i suoi risvolti, la donna può intervenire, forte dei suoi valori cristiani, in favore di una reciproca conoscenza che è l’unica capace di cambiare le tendenze negative all’interno della propria famiglia, del proprio mondo socio-culturale ed infine come cittadina.

La donna è cittadina, è multiculturale perché conosce un’infinità di mestieri e professioni, mantiene la vita, ed è responsabile della qualità di questa comunicazione. Questi piccoli momenti di solidale interscambio dovrebbero infonderci coraggio a divulgare ciò che è il bene e combattere ciò che non è bene, proprio quello che non vogliamo per noi stesse e che non auguriamo a nessuno.