Giornata internazionale e 16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di Genere

Giornata internazionale e 16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di Genere

Per informazioni sulle dimensioni della violenza domestica in Svizzera, vedi in fondo

NEW YORK / BERNA – Per sensibilizzare e attivare azioni per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze, L’ONU commemora il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle le donne. 16 giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere, dal 25 novembre al 10 dicembre sono l’occasione permobilitare e sensibilizzare. Il tema di quest’anno è orangeurhood («colora di orancione il tuo quartiere») in 16 giorni!

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Nel suo messaggio il giorno prima della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), il direttore esecutivo di UN Women Phumzile Mlambo-Ngcuka ha sottolineato che la violenza contro le donne può e deve essere terminata affrontando le sue cause profonde – la disuguaglianza di genere.

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«Le donne vengono picchiate nelle loro case, perseguitate in strada e sottoposte a intimidazioni su Internet. In tutto il mondo, una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. Alcune situazioni di conflitto sono più pericolose per una ragazza o una donna che per un soldato.

La violenza contro le donne è un flagello che bisogna fermare.»

Leggi il messaggio completo di Phumzile: http://ow.ly/Ex4Oz

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Il 40-50% delle donne dell’Unione europea subisce avances sessuali, mobbing o altre forme di molestie sessuali sul posto di lavoro.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle le donne, il 25 novembre è il punto di partenza dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere.

Mobilitiamoci per porre fine a queste pratiche.

ADISPO – Violenza sulle donne e femminicidio sono l’espressione di impotenza maschile difronte alla difesa dei propri diritti umani delle donne.

Purtroppo, oggi ancor più che in passato, troppi uomini prendono questa seconda strada, quella del fingere amore e rispetto per poi esplodere di fronte all’indipendenza femminile e sempre di più sono coloro che si trovano a uccidere, a ferire, a picchiare ed a umiliare le proprie mogli, figlie, fidanzate, amanti e colleghe di lavoro.

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Mobilitiamoci per difendere, ricordare e celebrare tutte le donne: le donne forti e quelle fragili, le donne che hanno lottato e quelle che hanno subito, le donne che vincono e quelle che perdono. «Quello che ci piace meno è che gli anni passino senza riuscire a non poter dire, finalmente, ci siamo arrivate. Arrivate dove? Arrivate all’effettiva parità. Quale parità? Parità dei ruoli, parità di trattamento, parità nelle opportunità, parità nella libera scelta, parità salariale, parità di genere». Eliminiamo la violenza sulle donne. ORANGEURHOOD!

Investire sulle donne. A 16 anni dalla fondazione di ADISPO i nostri obiettivi restano quelli di sempre, cioè l’affermazione della donna in tutti gli ambiti della società, da pianificare in concertazione con gli uomini. Con obiettivi chiari. Perché un mondo che rinuncia alle energie della metà della popolazione è un mondo più povero. E noi vogliamo un mondo ricco culturalmente, socialmente ed economicamente. Lo vogliamo più libero, più giusto, più moderno: un mondo che porti tutte e tutti nel futuro. Tutti insieme, nessuno escluso.

Per il Comitato ADISPO

Dr. Angela M. Carlucci
Presidente ADISPO


SVIZZERA – 20 Novembre 2014

Violenza domestica, “un problema dalle dimensioni sottovalutate”
Sono stati 16496 i reati registrati nel 2013, i morti sono 24

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BERNA – Nel 2013 in Svizzera sono stati registrati 16’496 reati nell’ambito della violenza domestica. Il 41% degli omicidi commessi nello stesso anno è avvenuto fra le mura di casa: sono morte 19 persone di sesso femminile e cinque di sesso maschile, di cui tre minori, due bambine e un bambino. Sono dati emersi oggi alla Conferenza nazionale organizzata a Berna dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU).

La violenza domestica ha conseguenze pesanti sulla salute: dalle lesioni fisiche alle malattie psichiche, fino ai disturbi cronici. Questi problemi, oltre a causare una grande sofferenza ai diretti interessati, generano costi elevati per la società. Secondo stime prudenti, solo i costi della violenza nei rapporti di coppia si aggirano attorno ai 164 milioni di franchi all’anno. Il sistema sanitario, con 35 milioni di franchi all’anno, costituisce la terza categoria di costo.

“Per la sanità pubblica, la violenza domestica rappresenta un problema, le cui dimensioni sono state sottovalutate”, ha dichiarato in apertura della conferenza la direttrice dell’UFU Sylvie Durrer, davanti a oltre 200 esperti provenienti da tutta la Svizzera. I professionisti del settore sanitario sono tra i primi a entrare in contatto con le vittime di violenza, ancora prima che intervengano i servizi specializzati o la polizia.

Da parte sua Margreet Duetz Schmucki, dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha affermato che la violenza domestica è un tema importante nell’ottica della politica sanitaria. Lo scorso mese di maggio la Svizzera ha appoggiato l’approvazione di una risoluzione dell’OMS che esorta la comunità internazionale a rafforzare il ruolo dei sistemi sanitari per affrontare il problema della violenza.

Dai lavori della conferenza è emersa in particolare la necessità di mettere a disposizione del personale medico corsi di formazione e di perfezionamento incentrati sulla violenza domestica.

(Ats)


SCHWEIZ – 25. November 2014

Traurige Statistik: Mehr häusliche Gewalt – vor allem gegen Frauen
16’495 Fälle häuslicher Gewalt wurden letztes Jahr gemeldet. Viele Fälle werden nie gemeldet, schätzt das Bundesamt für Statistik. Drei Viertel der Opfer waren Frauen.

topelementDas BFS geht von einer grossen Dunkelziffer im Bereich der häuslichen Gewalt aus (Symbolbild). (Bild: Keystone/Luis Berg)

Die Fälle von häuslicher Gewalt in der Schweiz haben im vergangenen Jahr im Vergleich zur Periode von 2009 bis 2013 um 5,8 Prozent zugenommen. Insgesamt wurden 2013 fast 9400 Opfer von Straftaten im häuslichen Bereich gezählt, drei Viertel davon waren Frauen. Nach einem Rückgang in den Jahren 2009 bis 2011 stieg die Zahl der Delikte seit 2012 wieder an. 2013 wurden von den kantonalen Polizeibehörden total 16’495 Fälle von häuslicher Gewalt registriert, wie eine am Dienstag veröffentlichte Zusammenstellung des Bundesamtes für Statistik (BFS) zeigt.

Viele «Mehrfachbegehungen»
Das BFS geht von einer grossen Dunkelziffer in diesem Bereich aus, gelangt doch gemäss einer Zusatzstudie der Schweizerischen Opferbefragung von 2011 nur etwa ein Fünftel der Fälle an die Polizei. Dazu kommt, dass wiederholt verübte Taten in der gleichen Opfer-Täter-Beziehung oft zwar als «Mehrfachbegehung» gekennzeichnet werden, in der Statistik aber nur als ein Delikt erscheinen. 2013 betraf dies im häuslichen Bereich ein Viertel aller Straftaten.

Ausländerinnen überproportional betroffen
Gut die Hälfte der häuslichen Gewaltstraftaten ereigneten sich in einer aktuellen, 29 Prozent in einer früheren Partnerschaft. In elf Prozent der Fälle war eine Eltern-Kind-Beziehung betroffen. Die 9381 Opfer waren zu 74,8 Prozent Frauen oder Mädchen. Ausländerinnen sind häuslicher Gewalt besonders häufig ausgesetzt, in der bestehenden Partnerschaft viereinhalb Mal häufiger als Schweizerinnen. Von den 8953 beschuldigten Tätern waren im vergangenen Jahr 79 Prozent männlich und 21 Prozent weiblich.

Der Anteil schwerer Gewaltstraftaten im häuslichen Bereich lag 2013 bei 3,9 Prozent. Die Zahl der vollendeten Tötungsdelikte ging gegenüber dem Zeitraum von 2009 bis 2013 um acht Prozent auf 23 zurück, jene der versuchten Tötungsdelikte um 18,5 Prozent auf 44. Zunahmen wurden bei den Straftatbeständen Schändung ( 18,5%) und Vergewaltigung ( 11,4%) registriert.

Tag zur Eliminierung der Gewalt gegen Frauen
Weltweit werden nach Uno-Angaben fast die Hälfte der Mädchen unter 15 Jahren Opfer von sexuellen Übergriffen. Ein Drittel der jungen Frauen im Alter zwischen 15 und 19 Jahren erleidet Gewalt, die vom Ehemann oder vom Partner ausgeht. Anlässlich des Internationalen Tages zur Eliminierung der Gewalt gegen Frauen am 25. November appellierte die Interparlamentarische Union (UIP) am Montag an die Parlamente in aller Welt, dass sie Gesetze erlassen, welche die Gewalt gegen Mädchen und junge Frauen eindämmt.

(sda)