L’Unione europea non prevede la fine delle mutilazioni genitali femminili?

L’Unione europea non prevede la fine delle mutilazioni genitali femminili?

Bruxelles, 03 febbraio 2012 – In vista della Giornata internazionale della tolleranza zero della mutilazione genitale femminile (MGF), Amnesty International e la Lobby Europea delle Donne (EWL) invitano l’Unione europea a definire la propria visione e l’impegno per porre fine alla mutilazione genitale femminile e altre forme di violenza contro le donne. Dal 2010, quando la Commissione europea si è impegnata ad adottare una strategia sulla violenza contro le donne, comprese le mutilazioni genitali femminili, non vi è stato un tentativo strutturato e coerente per affrontare questa violazione dei diritti umani.

Il Parlamento europeo ha stimato che 500.000 donne e bambine che vivono in Europa stanno soffrendo le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili (MGF) per tutta la loro vita e un altro 180 mila sono a rischio ogni anno. Molto spesso, le bambine vengono mandate all’estero durante le vacanze estive e costrette a subire mutilazioni genitali femminili per garantire loro l’accesso al matrimonio o lo status sociale. Per quanto alcuni Stati membri abbiano messo in atto leggi e altre misure politiche, c’è una grande disparità tra gli Stati. [vedi la Convenzione sui diritti dell’infanzia]

Francia, Svezia, Regno Unito e altri paesi in cui le mutilazioni genitali femminili sono state criminalizzate da oltre un decennio continuano a doversi confrontare con il problema MGF. “Questo dimostra che la legislazione non è la chiave principale che blocca tutte le porte a questa violazione dei diritti umani. L’UE deve adottare un approccio olistico che impegna i membri della comunità a salvaguardare e proteggere le bambine e le loro famiglie, affinchè non vengano stigmatizzati ”, ha detto la dottoressa Christine Loudes, direttore della campagna END FGM europeo, guidato da Amnesty International.

La violenza contro le donne, di cui FGM è uno dei più gravi esempi, è un fenomeno strutturale diffuso: quasi ogni donna nell’UE subirà una qualche forma di violenza durante la sua vita, una su cinque sarà vittima di violenza domestica, una su dieci sarà violentata e costretta ad abusi sessuali.

Amnesty International e la European Women’s Lobby credono che un passo che ciascuno Stato membro e l’UE può già adottare per salvaguardare donne e bambine dalle MGF e da altre forme di violenza, sia di firmare e ratificare la ConvenzioneCouncil of Europe Convention on preventing and combating violence against women” e la violenza domestica.

“Porre termine a ogni forma di violenza contro le donne, comprese le MGF, dovrebbe essere una priorità, soprattutto in tempi di crisi. Sappiamo che l’Unione europea ha i mezzi per porre fine alla violenza contro le donne e per fornire una strategia per garantire a tutte le donne il diritto a vivere libere dalla violenza. “Quindi cosa stiamo aspettando?”, ha chiesto Cecile Greboval, Segretario Generale di EWL European Women’s Lobby.

In occasione della Giornata Internazionale della Tolleranza Zero delle mutilazioni genitali femminili (Zero Tolerance of female genital mutilation), Amnesty International ha lanciato un video invitando i leader europei a END FGM! Guarda qui: www.endfgm.eu

Anna Elomäki
Communications and Media Officer / Policy Officer
AMNESTY INTERNATIONAL
EUROPEAN WOMEN’S LOBBY