La Famiglia e la nostra Cultura Italiana e Cristiana

La Famiglia e la nostra Cultura Italiana e Cristiana

Com’è, o come potrebbe essere, la famiglia italiana in Svizzera nel 2013?
La riflessione incentrata sulla famiglia e la Fede ci ha fatto soffermare sulla reciprocità che esiste tra la Fede e le dinamiche familiari, ci ha portato a sottolineare il valore dell’identità della famiglia in tutti i suoi componenti nel contesto di una visione cristiana della famiglia. Una mini-passeggiata all’interno della famiglia ci rivela che in questo millennio uno dei ruoli più importanti della famiglia è quello di identificare, di mettere in valore e infine di sostenere con chiarezza e coerenza il legame insostituibile dell’identità della persona con la Natura e la Cultura: ”Considerate la vostra semenza, fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza” ci dice Dante,  per bocca di Ulisse, nell’Inferno (Canto  XXVI 118-120).

In questo secolo la nozione cosciente di Natura, di Cultura, la Legislazione degli Stati, che ci sono più vicini, le Carte dei Diritti dell’Uomo, che comprendono quella del bambino accanto a quella la donna, le Commissioni delle Pari Opportunità hanno formulato  progetti comuni che possono essere interpretati come favorevoli alla Famiglia. Ma non basta!  Infatti come affermava Giuseppe De Rita l’allora direttore del CNEL “manca il senso della Famiglia come soggetto sociale mentre i diritti (vedi sopra!) vengono riconosciuti solo agli individui“.

Molte delle donne e molti degli uomini, che sono venuti prima di noi, avevano raggiunto molto di più di quello che oggi ci possiamo immaginare o ricordare sul piano morale e culturale generato dal nucleo familiare. Sono coloro che ci stanno molto vicini, come le nostre madri e padri, le nostre nonne e nonni. Essi hanno preparato il terreno con impegno personale, spesso aiutati nell’intimo della famiglia dalla presenza di  uomini e donne illuminati e saggi.Ma forse non tutti hanno avuto “l’agio” di soffermarsi su problemi della famiglia per aiutarla, nel crescere i figli, ad essere il vero veicolo di giustizia, di solidarietà, di altruismo, del gesto gratuito del volontariato.

La base necessaria alla Famiglia non è solo un lavoro e un giusto salario con il quale la famiglia possa essere dignitosamente sostenuta, ma è importante ed attualissima la necessità di una cultura che reclama anche all’interno della Famiglia l’assenza totale di ogni tipo di abuso verso l’essere umano e tantomeno verso il bambino.Guardiamo insieme alcune caratteristiche, che possono sembrare in apparenza dei luoghi comuni, ma che forse rendono l’idea di chi siamo: da un lato noi ed i diritti dei singoli all’interno della famiglia e dall’altro, noi, e la realtà innegabile della interdipendenza familiare, dove tutti dovrebbero essere pronti al dono di sé, e non alla prevalenza, non alla cultura dell’ “io sono più di te”.

Il cosiddetto focolare domestico, pronto ad affrontare tutte le gioie e delizie della vita nella società di residenza, sarebbe, nella migliore delle ipotesi, un ponte di grande forza spirituale garante della salvaguardia dei valori morali acquisiti, nei secoli, dalle famiglie di provenienza. Ma il contesto di oggi è molto più vasto del passato ed è molto, ma molto, più complesso: la nostra vita,  oggi, è inesorabilmente proiettata in modo esponenziale e centrifugo verso la mondializzazione, la globalizzazione con un forte rischio alla dispersione, alla disintegrazione. L’azione di salvataggio, l’azione salvifica, non è altro che una reazione ancestrale, basata su un elemento fondamentale della Natura: quello della donna che è fatta per dare e conservare la vita  e dell’uomo formato per difenderla.

Le strategie utilizzate sono dunque strategie coraggiose, pazienti, di lungo corso, sono soprattutto strategie di costanza e perseveranza. Questo comportamento è stato a lungo considerato come rassicurante e comunque doveroso, cioè indiscusso, implicito.   Nella mia opinione, rafforzata soprattutto dalla esperienza, sono quasi certa che il rinnovamento può avverarsi mediante un dialogo costante tra i genitori e grazie al loro ascolto dialogante all’interno della famiglia. Dialogo difficile perché ha bisogno di pazienza, di curiosità culturale, di conoscenze scientifiche ,mediche e psico-sociali. Ma non bastano: vi è anche e soprattutto necessità di scienza spirituale, teologica, capace di creare un legame forte tra Sapere e Trascendenza. Nell’Enciclica sociale Caritas in Veritas, CiV78, Benedetto XVI dice che questo approccio va affrontato con una visione razionale e deve essere aperto alla Trascendenza (Fede Speranza e Carità=Amore ). Esso sarà l’unico approccio capace di avere un futuro: “ solo un umanesimo aperto all’Assoluto può guidarci nella promozione e nella realizzazione di forme di vita  «giuste»”.

Tutto ciò deve avvenire in primis all’interno della Famiglia modello inequivocabile per la società civile, dalla quale è capace di eliminare soprusi e violenze. In altre parole, è la Famiglia che prepara e forma il cittadino “giusto”. Anche se difficile è l’unica via che porta alla Crescita personale del singolo e della Famiglia. Tale via è in misura di aumentare le competenze capaci di farci superare le difficoltà all’interno della famiglia , di garantire il dialogo aperto e tollerante, la decisione condivisa sulla base di compromessi dignitosi e non umilianti, mantenendo con fermezza l’identità genitoriale: questa è l’unica via. Nel Vangelo di Matteo leggiamo che: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” Vangelo (Mt 14,13-21).

È necessario un investimento di tempo di apprendimento e di riflessione che la società sembra voler costantemente boicottare: la nostra vocazione non è quella del consumo assoluto e ad ogni costo, ma è soprattutto quella di  investire forze morali in favore di  coloro che amiamo di più. Utilizziamo regole soccorrevoli, tolleranti e rassicuranti, non punizioni, non violenza nei gesti e nei toni! Testimoniando con il buon esempio la forza e il coraggio è possibile generare la forza della speranza e il coraggio della fede. Non sono altro che virtù naturali, da sempre  indispensabili per il progresso ed il benessere del genere umano e che  hanno aiutato i nostri genitori e noi stessi a crescere. Più siamo capaci di inculcarle con costanza, coerenza, limitando il consumismo materiale e mediatico all’indispensabile equilibrio materiale e psicologico, meglio è! Si tratta di alcuni requisiti che accanto alla solidarietà, all’altruismo e alla gratuità del gesto verso l’Altro, sono vincenti: l’autorevolezza, la non violenza, la riflessione in famiglia, la responsabilità nei confronti dei rischi, differenziando i positivi dai negativi.

La speranza, la fede, sono dei doni indispensabili, degli strumenti illuminanti e forti, ma non possono essere utilizzati come facili soluzioni magiche ed esorcizzanti. Sono dei doni preziosissimi da coltivare spesso con veri sacrifici e da esercitare con grande attenzione e rispetto come una fonte di inesauribile ENERGIA Divina che è Creatrice anche della nostra crescita interiore.

Il neo eletto Papa Francesco, da Cardinale era Membro del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia dal 14 maggio 2001, e nella sua Lettera pastorale sull’infanzia, come nell’articolo “La famiglia alla luce del documento di Aparecida” considera la Famiglia come “patrimonio” dell’ umanità  e “tesoro” dei popoli. Forse questa è la Marcia in Più di cui noi cristiani e cattolici possiamo disporre perché grazie alla Famiglia possiamo per rafforzare non solo la nostra navigazione terrena , ma anche quella degli altri.


Dr. Anna Rüdeberg Pompei

Presidente Centro Familiare di Berna

Pasqua 2013