NEW YORK, 22 settembre 2014 – La prima ricerca mondiale sulla rappresentazione di genere nei film rivela una profonda discriminazione radicata nei confronti di donne e ragazze da parte dell’industria cinematografica internazionale. È stato condotto da Dr. Stacy L. Smith, Marc Choueiti e Dr. Katherine Pieper del Geena Davis Institute on Media, Diversity & Social Change Initiative presso la Scuola di Comunicazione e Giornalismo Annenberg dell’Univerità della California del Sud.
La ricerca analizza i film popolari nei paesi e nei territori più redditizi del mondo, tra cui Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Giappone, Russia, Corea del Sud, Stati Uniti e Regno Unito, così come collaborazioni anglo-americane. Mentre le donne rappresentano la metà della popolazione mondiale, meno di un terzo dei personaggi con dialoghi nei film sono di sesso femminile. Le donne detengono meno di un quarto della forza lavorativa rappresentata in opere di narrativa del grande schermo (22,5 per cento), ed esse si trovano molto raramente in posizioni di responsabilità. Le donne nei film rappresentano meno del 15 per cento dei dirigenti d’azienda, figure politiche o persone impiegate nel campo della scienza, tecnologia, ingegneria e/o la matematica.
Come possiamo incoraggiare più ragazze a intraprendere una carriera nel campo della scienza, della tecnologia e dell’ingegneria? È necessario mostrare nei film più donne in varie posizioni in ambito di scienza, tecnologia, ingegneria, matematica, politica e diritto.
Stereotipi soffocano anche le donne che ricoprono posizioni di prestigio. Ci sono molti più uomini che donne nei ruoli di pubblici ministeri e giudici (13 uomini su 1 donna), insegnanti (16 su 1) e medici (5 su 1). Le ragazze e le donne sono presentate più di due volte più spesso di ragazzi e uomini in atteggiamenti sessualmente attraenti e nudo parziale. “Le donne portano più alla società che la loro bellezza fisica,” afferma Stacy L. Smith, ricercatrice principale. “Questi risultati mostrano che, a livello globale, il valore attribuito alle donne e le ragazze non è solo un problema di pellicola. Si tratta di è un problema dell’umanità.”
I principali risultati della ricerca:
Il rapporto completo è disponibile all’indirizzo: http://seejane.org/symposiums-on-gender-in-media/gender-bias-without-borders/
ADISPO :: Investire sulle donne. A 16 anni dalla dalla fondazione, i nostri obiettivi restano quelli di sempre, cioè l’affermazione della donna in tutti gli ambiti della società, da pianificare in concertazione con gli uomini. Ci vuole una nuova e forte leadership femminile. Noi donne ADISPO siamo profondamente convinte – oggi come 16 anni fa – che non abbiamo solo il diritto di governare, ma abbiamo anche la responsabilità di doverlo fare, insieme agli uomini. Con obiettivi chiari. Perché un mondo che rinuncia alle energie della metà della popolazione è un mondo più povero. E noi vogliamo un mondo ricco culturalmente, socialmente ed economicamente. Lo vogliamo più libero, più giusto, più moderno: un mondo che porti tutte e tutti nel futuro. Tutti insieme, nessuno escluso.
Per il Comitato ADISPO
Dr. Angela M. Carlucci
Presidente ADISPO
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