Sulla violenza contro le donne :: marzo 2008

Giornata mondiale della donna :: La violenza contro le donne infrange i diritti umani e non conosce confini, ne’ geografici ne’ culturali, ne’ per quanto riguarda i contesti sociali, le forme e la portata. In occasione della giornata mondiale della donna che ricorre l’8 marzo ADISPO si propone di sensibilizzare contro la violenza perpetrata ai danni di donne, ragazze e bambine. Le statistiche dell’UNIFEM sono terribili: nel mondo 1 donna su 3 subisce forma di violenza fisica, sessuale o psichica. Per il solo fatto di essere donna.

Le donne sono sempre state, e lo sono tuttora, vittime di violenza. La definizione dell’ONU del 1993 riporta che la violenza contro le donne comprende ogni atto di violenza sessista che rechi o possa recare alle donne un pregiudizio o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, compresa la minaccia di tali atti, la coazione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata. Le statistiche sulla violenza all’interno della coppia variano sensibilmente da un paese all’altro: secondo l’ONU, il 30% delle donne britanniche subisce abusi dai propri coniugi o ex-coniugi. In Giordania occidentale, la percentuale arriva al 52%, in Nicaragua al 28%, in Bangladesh al 47%, in Canada al 29%, nel Sud e il Sud-Est dell’Anatolia (Turchia) al 58%, in Australia al 23% e in Cambogia al 16%.

La lotta alla violenza contro le donne in Svizzera

Un’inchiesta condotta in Svizzera nel 1997 ha dimostrato che una donna su cinque tra i 20 e i 60 anni dice avere già subito violenza fisica o sessuale dal suo coniuge o compagno. La violenza fisica si accompagna spesso alla violenza psicologica. Nell’indagine svizzera, il 40% delle donne ha indicato di avere subito violenza psicologica dal proprio coniuge o compagno.

Negli anni 1970 il movimento femminista iniziò ad affrontare la questione della violenza sessuale contro le donne. Soltanto nei primi anni Ottanta si riconobbe che gli atti di violenza sessuale contro le donne venivano commessi prevalentemente da conoscenti o partner e si iniziò a parlare del problema della violenza domestica. Negli anni 1990, anche in Svizzera sono stati realizzati i primi studi che chiedevano l’adozione e l’istituzionalizzazione di misure contro la violenza domestica. Queste iniziative hanno determinato un cambiamento di paradigmi: la violenza contro le donne viene vista come un fenomeno che va combattuto anche a livello istituzionale, con riscontro nella legislazione.

Impegno internazionale

Numerose organizzazioni internazionali cercano di contrastare e di prevenire la violenza contro le donne. Nel 2004, il Consiglio d’Europa ha lanciato una campagna per la lotta alla violenza nei confronti delle donne che si concluderà nel marzo 2008. La violenza contro le donne si basa sull’asimmetria di potere tra uomini e donne e rappresenta una forte discriminazione di queste ultime. È una violazione dei diritti umani e un serio ostacolo al superamento delle disparità tra donne e uomini, compromette la pace, la sicurezza e la democrazia in Europa.
L’Unione europea (UE) ha sostenuto la lotta contro la violenza nei confronti dei bambini, degli adolescenti e delle donne nell’ambito del programma “Daphne”. Il programma „Daphne” ha raccolto un tale successo che l’Unione europea ha già lanciato Daphne II (2004-2008). Risoluzioni e altri documenti promulgati da diversi organi delle Nazioni Unite (ONU) affermano che la violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani e che l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei loro confronti deve essere un punto fermo degli sforzi tesi a contrastare la violenza sulle donne.

Molto e’ stato fatto, molto resta ancora da fare

I progetti sopra citati devono servire ad accrescere la consapevolezza del danno, sociale e personale, che la violenza reca ai singoli, alle famiglie e alla collettività in generale. Negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli progressi nella lotta alla violenza contro le donne nella sfera privata e pubblica sia a livello svizzero che a internazionale. Nella prevenzione e negli interventi contro la violenza è d’obbligo la cooperazione tra le istituzioni coinvolte: polizia, tribunali, case delle donne, consultori dell’aiuto alle vittime, servizi sociali, medici, psicologi. La sensibilizzazione dell’opinione pubblica che la violenza domestica non può essere assolutamente giustificata, è un aspetto imprescindibile: la violenza contro le donne va combattuta con ogni mezzo.

Dr. Angela M. Carlucci