Neuchâtel 2013 – Conciliare attività professionale e vita familiare in Svizzera è una sfida che coinvolge l’intera famiglia, le donne e gli uomini. A che punto siamo in materia di conciliazione nel 2013? Gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio federale svizzero di statistica (UST) dimonstrano che c’è ancora molto da fare per raggiungere una vera e propria conciliazione, una che renda possibile il lavoro part-time anche per gli uomini. Le soluzioni sono tanto varie quanto le esigenze individuali e le situazioni delle economie domestiche. Sempre più frequentemente, un solo reddito da lavoro non basta più a coprire i bisogni di una famiglia. L’esercizio di un’attività professionale da parte di entrambi i genitori diventa pertanto spesso una necessità finanziaria. Inoltre vi sono sempre più donne che hanno seguito una formazione di grado superiore e che non vogliono rinunciare totalmente all’attività professionale per dedicarsi unicamente alla famiglia.
Sebbene, rispetto al passato, sia cresciuto il numero delle donne, e in particolare delle madri, che svolgono un’attività remunerata, è necessario precisare che la maggior parte delle madri lavora a tempo parziale e con gradi di occupazione inferiori al 50%, soprattutto se ha bambini in giovane età. Gli uomini invece, e specialmente i padri, lavorano perlopiù a tempo pieno. Spetta quindi alle donne organizzarsi per conciliare l’attività professionale e la vita di famiglia.
La custodia di bambini complementare alla famiglia, assunta da nonni, vicini di casa, asili nido, mamme diurne o scuole a tempo pieno che si occupano dei bambini al di fuori delle ore di lezione, costituisce un aiuto efficace per i genitori. Tuttavia, le strutture istituzionali che offrono servizi del genere non sempre sono presenti in numero sufficiente e garantiscono orari che si conciliano con quelli di lavoro e spesso sono relativamente care. A seconda dell’età e del numero di figli, a volte il salario della madre è appena sufficiente per coprire i costi della retta.
L’88% dei padri e il 17% delle madri con uno o più figli sotto i 25 anni lavorano a tempo pieno. Per contro, il 60% delle madri svolge un’attività professionale a tempo parziale, rispetto al 7,9% dei padri. L’età del figlio più giovane e la situazione familiare influiscono in maniera piuttosto rilevante sulla situazione occupazionale delle madri. Le madri che vivono in coppia e il cui figlio più giovane ha meno di 7 anni sono più spesso senza attività professionale rispetto a quelle il cui figlio minore ha tra i 7 e i 14 anni e alle madri sole con figli a carico. Queste ultime svolgono con più frequenza un’attività professionale rispetto alle madri che vivono in coppia, e il loro grado di occupazione è più elevato.
Dal 1992, la quota di madri senza attività professionale è diminuita, passando dal 40% al 23%. Parallelamente è aumentata la percentuale di madri occupate a tempo parziale, in particolare per quanto concerne i gradi di occupazione più elevati. Nello stesso lasso di tempo sono diminuiti i padri occupati a tempo pieno. La quota di padri che esercitano un’attività professionale a tempo parziale è cresciuta un po’ più della quota di padri senza attività professionale.
Fonte: Ufficio federale di statistica UST – 2013
vedi anche:
La discrimizione salariale intacca anche il diritti alla paternità
Conciliare lavoro e famiglia: la Svizzera in transizione
Per il Comitato
Dr. Angela M. Carlucci
Presidente Adispo
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